"La ricerca a Roma e a Milano”

In verità, dalla riproposta ariostesca di Federico Simoneili ai ritratti di famiglia di Ferdinando Greco; dalla rivisitazione post-pop di Pompei da parte di Giannette Bravi all'evocazione di Mario Borgese di un silenzio urbano successivo alla catastrofe ecologica; dalle letture di testi di Vincenzo Bonazza e Corrado Costa al segno-immagine nello spazio di Angelo Rodio; dalle vocazioni di Giulio Zosi su un testo dadaista di Schwitters all'ars pingendi su carte colorate di Roberto Sommariva, offerte, in più azioni; ad una ricomposizione da parte di altri operatori (Tadini, Isgrò, Marocco, Del Guercio, Staccioli, Ferro, Bonazza, Albanesi); dall'erotizzazione accademico-ironistica di memorie napoletane e pompeiane di Giovanni Rubino alla documentazione fotografica di un percorso rituale nei Sassi di Matera, di William Xerra; dai geroglifici stampati su stoffa a fronte un collage di citazioni (Diderot, Longhi, Tzara, Mallarmée, la Convenzione nazionale di Parigi) di Franca Angelini alla riproposta, di Luciano Caruso, della vicenda napoletana di Continuum tra il 1967 e il ‘75; dall'una all'altra di queste molte e diverse cose, fuori da ogni unilateralità o privilegio di tendenza, passa - credo - una fetta consistente della ricerca artistica in un centro come Milano, densissima di diramate presenze.

Antonio del Guercio

“Rinascita” n. 17 - 1979